29 Nov

SARA FORTE & ALI HASSOUN

Cascina Roma
Via delle Arti, San Donato Milanese

16 Dicember 2016– 25 Genuary 2017

Opening: 16 Dicember 2016, 6-9 pm with live music from the Latin Jazz Quartet

                                  

“Si può resistere alla forza di un esercito, non si può resistere alla forza di un’ idea.”

                                                                                                                                                                                                                             Victor Hugo

Sara E Ali

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30 Jul

Quelli che vanno – AQUELES QUE VÃO

festival

a cura di Riccardo Ferrucci
Ponte de Sor (Alentejo)
Portogallo

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Hassoun: la grande bellezza, un viaggio nel sogno

Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono Josè Saramago

Quelli che vanno è il titolo della mostra di Ali Hassoun per il suo viaggio portoghese, ma tutta l’arte dell’artista libanese è incentrata sul tema del viaggio e della contaminazione, incontro di culture attraverso le sponde del mediterraneo tra Africa, Europa e Medioriente. In un certo modo è un fare artistico che procede per esplosione e maturazione di colori, volti e immagini di donna, opere d’arte vissute e citate, dal futurismo a De Chirico, dall’arte italiana del rinascimento alla pop art americana.

Suggerisce il critico Luca Beatrice : “Ali non è pittore neorealista e non manda messaggi sociali espliciti attraverso i suoi dipinti; preferisce far riflettere sulle cose dopo aver sedotto l’osservatore con la bellezza e la vivacità delle figure e delle situazioni.”. In realtà come ogni vero poeta Ali non si limita a ricostruire la realtà esistente, ma inventa un proprio mondo e lo rende magico e visionario, ricco di luci, colori e vita.

Nel film di Paolo Sorrentino La grande bellezza si assiste alla ricostruzione di un mondo contaminato, dissoluto e pieno di solitudini, ma ricco anche di suoni, amore, colori, arte e storia. Un identico procedimento creativo viene utilizzato da Hassoun che procede e ingloba nel suo far artistico il presente, l’arte contemporanea e quella del passato, le immagini e i vestiti tradizionali dell’Africa e dell’Oriente con segnali dell’oggi, simboli tecnologici.

Per lo scrittore Alessandro Baricco ognuno di noi ha bisogno di sogni per vivere ed è, in questa direzione, che si muove l’arte di Hassoun che inventa sogni e immagini sempre nuove per vivere, amare, immaginare un futuro diverso e luminoso. La segreta speranza dell’artista è quella di riuscire a trasmettere la forza del sogno e dell’invenzione, in grado di superare ogni ostacolo e portare speranza e luce anche in mezzo al dolore, alla sofferenza, alla guerra.

Scrive Beatrice : “ Il popolo vuole il POP ma soprattutto lo vuole Ali, convinto com’è che in questa sensibilità risieda il passaggio dell’arte da moderna a contemporanea, ovvero il frangente in cui l’arte non ha più timore di contaminarsi con la cultura e i mezzi di comunicazione di massa.” E’ un sapiente dosaggio di passato e presente, di tradizione e futuro, di colore e luce, di libertà e regole quello che si sprigiona nella sua arte, capace di evocare sulla tela la magia di un racconto infinito, ricco di echi e voci.

Questo viaggio nella modernità, nella pop art, si accompagna in Hassoun in un recupero continuo delle proprie radici e del passato : dai costumi africani tradizionali all’arte italiana. Una riscoperta delle proprie radici per poter guardare in profondità lo spirito umano, per penetrare dove l’ombra s’addensa e dove il mistero diventa più intrigante.

Come ricordano i registi Paolo e Vittorio Taviani : “ Per capire chi siamo oggi siamo convinti che si debba risalire sempre alle radici: andare e ritornare sempre, onde evitare di considerare l’esistente come realtà assoluta. Se uno vivesse solo nella contemporaneità, potrebbe avere la sensazione del caos: solo tornando indietro il caos si ricompone in un ordine con un suo senso, diventa un processo con una sua logica.” Anche Hassoun guarda al futuro, ma senza dimenticare il passato e la tradizione, pertanto il caos si ricompone in armonia, luoghi distanti si avvicinano, culture diverse si contaminano e fondono. La diversità delle composizioni sceniche è soltanto un mondo per raffigurare una realtà sempre più complessa e un mondo che appare, a volte, indecifrabile.

E’ bello anche il protagonismo femminile, le sue donne che disegnano un futuro da protagonista, su muri pieni di storia, arte e colori, dopo il crollo simbolico del muro di Berlino, un grigio muro di divisione e violenza. Le donne con i vestiti colorati disegnano altre storie colorate sui muri, con riferimenti al futurismo e a disegni pieni di vita e colore, come modi poetici per opporsi al gelo e al vuoto dei sentimenti, quello che troviamo nella vita contemporanea ed al quale allude anche lo splendido film di Sorrentino La grande bellezza. Vorrei chiudere queste note ricordando che Ali Hassoun ha disegnato il manifesto dell’edizione 2014 del Festival Sete Sòis Sete Luas ispirandosi ad un romanzo del grande scrittore portoghese Saramago La zattera di pietra ; c’è una frase di Saramago scritta per Viaggio in Portogallo che sembra descrive perfettamente le ragioni poetiche dell’arte di Hassoun “ Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono, e anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo in narrazione, quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto : non c’è altro da vedere sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna tornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.”

Tutta l’arte di Hassoun si muove in questa direzione, sulle ali del sogno e della memoria, i suoi quadri diventano frammenti di un grande mosaico che è la vita contemporanea, che include al suo interno la storia del Libano, dei popoli africani, la storia dell’arte italiana, le invenzioni moderne e tutto diventa immagine simbolo di pace e bellezza, un modo personale per opporsi al gelo dei sentimenti e reinventare, giorno dopo giorno, la poesia e l’amore. Riccardo Ferrucci

30 Jul

Forward

a cura di Riccardo Ferrucci
Palazzo Panciatichi
Firenze

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Locandina_Firenze-21-marzo

Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio regionale della Toscana a Firenze ospita dal 6 marzo al 21 marzo 2014 la mostra personale dell’artista libanese Ali Hassoun.

La mostra dal titolo “Forward”, promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Pontedera, da seguito alla Mostra Antologica dell’artista “Al Shaab Yurid… ” (Il popolo vuole…) tenutasi lo scorso anno al Muso Piaggio di Pontedera.

A Firenze l’artista espone 16 opere selezionate di grandi dimensioni della Mostra al Museo Piaggio, a cura del critico d’arte Riccardo Ferrucci,  – i testi in  catalogo sono di Luca Beatrice -. Nell’occasione vengono inoltre esposte due delle opere che gli studenti del liceo scientifico e classico di Pontedera hanno realizzato sotto la supervisione di Ali Hassoun,  nel work shop che l’artista, con il supporto della Prof.sse Ferretti, Giglioli e il fotografo Marco Bruni, ha tenuto lo scorso anno e che vuole essere un contributo alla integrazione culturale ed artistica dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo ed una esaltazione dei valori di una fratellanza che prescinde da divisioni religiose e politiche.

Ali Hassoun, italiano d’adozione, nasce in Libano a Sidone nel 1964, nel 1982 si stabilisce a Siena, studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze e nel 1992, sempre a Firenze, si laurea in architettura. Dal 1996 vive e opera nel suo studio di Milano.

Il tema pittorico delle persone comuni, sempre presente nelle opere di Ali Hassoun, ritorna in una sintesi delle molteplici culture che hanno accompagnato il suo percorso artistico dalla sua terra natia, il Libano, fino alla formazione artistica in Italia.

Il tema più evidente fra quelli che emergono nella sua ricerca pittorica è un’idea di “umanità” come qualità universale e comune fra tutti i popoli, fondata su una spiritualità originaria che precede le diversificazioni religiose e politiche. Così l’artista si fa interprete di culture diverse ma confrontabili, che convivono nello spazio perfettamente orchestrato delle sue tele coloratissime. I personaggi della recente “rivoluzione dei gelsomini” o di un’Africa tanto vissuta, quanto favolosa e immaginata, nelle sue composizioni sono tutti catturati in un gioco di citazioni colte e di rimandi indiretti  tra figura e sfondo.

Le persone comuni sono “Heros”, gli eroi della contemporaneità. Che portino la “keffia” della primavera araba o vestano “Made in Italy”, sono comunque i protagonisti della scena globale.

Come dice l’artista stesso: “Forward“  è un ulteriore passo avanti su un percorso fluido attualmente in corso sulla strada dell’affermazione di una volontà di libertà e nella speranza e fiducia negli esseri umani per l’autodeterminazione del proprio destino”.

Works

location 

 

 
16 Jul

Praestigium Italia Contemporary Artists from Italy, Imago Mundi / Luciano Benetton Collection

Immagine

19 maggio al 21 giugno
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.

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We are glad to present  Praestigium Italia Contemporary Artists from Italy, Imago Mundi/Luciano Benetton Collection, With Ali Hassoun.

Opera in mostra a Praestigium Italia Contemporary Artists from Italy, Imago Mundi / Luciano Benetton Collection, alla quale partecipa Ali Hassoun
06 Mar

New Site!

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The new website is finally UP ! 

A new look, new content and above all real-time updates!

In the coming days the new portal on the artist Ali Hassoun will be filled with new content and archival, do not miss it !!

06 Mar

After the Ordinary: Present Time

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a cura di Melih Gorgun e Merteza Fidan
Siemens Sanat – Istambul

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Contemporary art is not based on a conventional historical evolution of formal innovations, but rather it develops suggestions in today’s reality. Artists are involved in the dynamics of life which they use to develop contemporary art forms. The main issue for the viewer and the painting (i.e. the artist) is to comprehend th e content collectively.

In spite of developments in other art disciplines, the art of painting has been shaping formal innovations by following the modern-historical consciousness. Today, the art of painting can also produce intellectual dialogical forms of daily life and head towards the collective consciousness.

Ali Hassoun’s art works use grey-neutral images from the masterpieces of West European art in the background, and socio-cultural dominant images in the foreground. His paintings are subject to multi-layered interpretations as they deal with scenes of everyday life in the Middle East and local forms structured with colourful painting, which challenge the scenes from Western masterpieces in the background. Murteza Fidan

Digital image
Coming soon… 
06 Mar

Il POPolo vuole

Piaggio

Primavera 2013 
Museo Piaggio Pontedera

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Luca Beatrice Il POPolo lo vuole. When, in the far 1982, a young boy from Lebanon moved to Tuscany to study, at the beginning, with the Academy of Florence and them at the Faculty of Architectue, he was deeply amazed very soon by the artistic wonders of Florence and Siena so that he gave up the pratice for a probable lucrative profession and he chose without delays the painting, the world was really so much different from nowadays. May be these historic, social, cultural and economic situations that showed Italy as a little Heaven in the Mediterranean basin have definitely disappeared, At present our Country is still very attractive for those choosing it not only as a tourist, but now the mistrust seems to prevail the bet and the risk. Once it was not in this way. At the time the art system found by Ali Hassoun was still mainly shaped with the national schools: painting could be Italian, German, American and we were really not so much aware of what happened in other parts of the plane. It was still before the revolution that happened, certainly not by case, in 1989, the same year of the fall of the Berlin Wall: at the Centre Pompidou in Paris there was the opening of the great exhibition “Magicien de la terre”, which has marked the first entrace of the extra western art in the capitol symbol of the Old Continent, From now on we start getting familiarity with the first presences from Africa, Asia, South America and also from Oceania. Then a further development takes place, the Biennal of Venice in 1993, a point of connection between local art and global culture, very perceptive in gettin the transformation in course and to redraw the geographical borders of the earth: in this way the Maps by Alighiero Boetti are the witnesses of a world that do not exist any more, starting from the breacking up in thousands of colours of what until some time before was the red flash of the formier soviet empire. Those that were born after this fundamental path from a stage of the history to another think that it is absolutely plain to communicate in the world without time zones and besides they think that it is possible to go far beyond any limit of time and space. We talk of people that have grown with the mobile phone and the computer always on, while those of the previus generation live this strange contradiction between before and after: to us (Hassoun and I are almost of the same age) technologies have changed life, on the other hand our children made pratice at once, in a very natural way, as if another world, a world without, could not be possible. It might appear an opinion for granted and very plain, but this deep gap between before and after we can see very well in the art by Ali Hasoun, a popular painter in the correct meaning if this word, that is the choice of a straight language, with clear symbols, in order to establish a bridge of communication between the work and the public. In most of his work, realized in the Ninety years and the beginning of 2000, he keeps the temperature and the sensibility of a man influenced by the Italian culture and in debit with it, then as a dialect contrast he shows  “his tradition underlining togheter with the differences and the taste for the typical  stereotypes and prejudices” Therefore we can see stranges pictures, dressed with coloured dresses which are at the same time unlikely, those sieving the com in front of the fresco of the good government or picking up grapes with the foreground of the wealthy hills of Siena. Women and men engaged in little daily gesture which in short give some more useful details for the public reading of the work outside the usual enviroment of the museum: the young mother with the child in the arms is related with the tragic scene of Guernica, while the beatiful angel face of a child seems really the one missing to the joy of seraphs and cherubs of the judge. […download the pdf…]